Fortezza
Poco al di sotto della Riserva di Caccia, sul lato opposto del grande cratere, sono arroccate le solide strutture del quartiere della Fortezza.
Il quartiere deve il suo nome all’antica fortezza che dominava l’intera città, i cui resti non sono che un pallido ricordo rispetto agli antichi fasti descritti nelle cronache di un tempo.
Negli anni che precedettero la Caduta, i signori di Loch erano soliti soffermarsi sui bastioni della fortezza da cui potevano ammirare tutta la città che, maestosa, si estendeva sotto di loro: le variopinte bancarelle dei mercati da cui proveniva un indistinto vociare, i comignoli delle inarrestabili fucine dei fabbri perennemente all’opera con il loro caratteristico e denso fumo di carbone e giù fino agli splendenti pinnacoli che adornavano l’immensa torre di astronomia dall’altra parte della città. Quella stessa veduta, oggi, sarebbe ben altra cosa: la città ormai non è che l’ombra di quel centro rigoglioso, tutto è pervaso da uno stato d’incuria e abbandono ingrigito dallo stratificarsi del sudiciume, all’imbrunire apparirebbe solo come un’immensa conca scura, costellata di rade e fioche luci.
Quella grande e imperiosa costruzione che fu appunto la Fortezza, nella quale alloggiavano i più fieri uomini d’arme dei signori di Loch, passò rapidamente ad essere il simbolo stesso della decadenza. Nella notte della Caduta fu data alle fiamme, si dice abbia bruciato per giorni prima di spegnersi del tutto, lasciando in piedi un tetro enorme rudere completamente nero, all’interno del quale, di tanto in tanto, riecheggiano ancora urla di sofferenza come provenienti da un pozzo collegato con il ventre rovente della montagna e di notte si vedono baluginare luci rossastre attraverso le finestre vuote.
Tutto ciò è più che sufficiente per i superstiziosi che hanno ripopolato il quartiere della Fortezza per tenersi a debita distanza, a costo di allungare il proprio percorso pur di sottrasi alla vista di quel fatiscente tizzone infestato.
Oggi le fucine dei fabbri sono tornate al lavoro per sfornare armi e armature, nelle tante e antiche caserme si sono insediate e disciplinate molte Gilde che scelgono questo quartiere come proprio alloggiamento per la sua connotazione tipicamente militare, dove i mercenari votati prevalentemente allo scontro corpo a corpo sentono di ritrovare lo spirito cameratesco dei tempi delle grandi battaglie. Quasi tutti disdegnano le moderne armi da fuoco, considerandole un mero appannaggio di vigliacchi e codardi.
Come in tutti i quartieri della città, anche nella Fortezza è estremamente pericoloso girare da soli e disarmati, giorno o notte che sia.

